Biancospino: albero di Beltane – Ogham Huath
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IL BIANCOSPINO NEL MITO, NELLE LEGGENDE E NEL FOLKLORE
Il Biancospino è sicuramente l’albero maggiormente collegato al Sidhe e alle fate. Ancora oggi nel Nord si sta attenti a non tagliarlo perché farlo causerebbe l’ira del piccolo popolo.
Il nome con cui è conosciuto nelle Leggi irlandesi di Brehon è Sceith, termine che deriva dalla radice indoeuropea sceth, che significa danno. Il Biancospino era, infatti, un albero temuto e rispettato. Era la soglia per eccellenza verso l’Altromondo. La presenza di un biancospino cresciuto spontaneamente sulla cima di una collina indicava che quel luogo sacro era popolato dalle fate. Ancora oggi si fa molta attenzione a passare in mezzo a tre alberi di biancospino disposti a formare un angolo acuto, perché si pensa che possano sprigionare un potere molto forte, e probabilmente anche pericoloso.
Inoltre, da sempre si sa che addormentarsi sotto ad un biancospino conduce nell’Altromondo. Molte sono le storie che narrano di giovani uomini condotti dalla regina delle fate nella sua terra. Ella è generosa e dispensa conoscenza e amore, ma l’uomo ritornerà nella terra dei mortali svegliandosi centinaia di anni più tardi.
Il biancospino è quindi l’albero del sonno fatato, ma anche colui che protegge i Dormienti, perché nel loro peregrinare in terre altre, possano dormire protetti e sereni sotto le sue fronde, senza temere pericoli.
Così fu per Merlino, quando si dice che Viviana, con una malìa, lo fece addormentare sotto ad un albero di biancospino, dove forse egli sta ancora dormendo, in attesa di risvegliarsi quando il suo ritorno sarà necessario.
In inglese, invece, il biancospino si chiama anche May, ovvero Maggio. Di questo mese lui è il guardiano e la raccolta delle sue fronde era concessa solo il giorno di Beltane, nel quale le fate erano felici di condividerne i fiori con gli uomini. Dopo l’avvento del cristianesimo il biancospino e con lui il mese di maggio, presero un’accezione negativa, tanto che questo mese passò dall’essere la festa della sessualità sacra e dell’unione tra le energie femminili e maschili, al diventare addirittura sfavorevole per i matrimoni.
Nel romanzo di Culhwch e Olwen, il biancospino figura come il malvagio capo dei giganti, Ysbadadden Benkawr, padre di Olwen, colei dalla bianca treccia. Il giovane Culhwch, cavaliere di Artù, vorrebbe sposare la fanciulla, ma il padre di lei lo impedisce, mettendo davanti al giovane una serie di prove. Anche una volta che egli le avrà superate tutte Ysbadadden non concederà ai due giovani di sposarsi. Questo è sicuramente un rimaneggiamento della storia di epoca cristiana, che spiega il divieto di sposarsi nel mese di maggio.
Per finire, in Inghilterra il biancospino è accompagnato da un’altra antica leggenda che riguarda Giuseppe d’Arimatea. La leggenda vuole che egli, dopo aver raccolto il sangue di Gesù Cristo ed averlo seppellito, partì verso la Britannia, dove una volta giunto a Glastonbury, piantò il suo bastone in terra. Il bastone germogliò divenendo una pianta di biancospino. Per celebrare il miracolo, Giuseppe d’Arimatea decise di edificare, accanto alla pianta, una chiesa. La pianta fioriva ogni Natale e un suo rametto veniva donato alla monarchia inglese. Naturalmente la storia fu utilizzata per evitare l’utilizzo dei fiori di Biancospino per festeggiare Beltane e cristianizzare quindi il suo utilizzo. Il Biancospino di Glastonbury fu abbattuto dai puritani durante la rivoluzione.

UTILIZZO DEL BIANCOSPINO IN ANTICHITÀ
PER CURARE
Il biancopsino è utile anche dal punto di vista curativo.
La corteccia, staccata in autunno, è febbrifuga.
I fiori, raccolti in primavera, sono sedativi antispasmodici.
I frutti, sono diuretici.
COME FONTE DI CIBO
Con le bacche è possibile preparare tisane o infusi, da bere anche solo per la loro dolcezza.
UTILIZZO MAGICO
Una delle proprietà magiche del biancospino è quella di proteggere dai fulmini. Si dice, infatti, che questo albero non venga mai colpito da essi e che quindi ci si possa riparare sotto ai suoi rami durante i temporali.
Sempre per proteggere dai lampi, ma anche dagli spiriti cattivi, si usava appendere i suoi rametti alle porte delle case, delle stalle e dei fienili. Così facendo ci si assicurava la presenza di armonia, gioia e amore, i doni delle fate.
Ma il compito forse più importante del biancospino era quello di proteggere le sorgenti e le polle di acque sacre, posto a difesa di esse come un inquietante e imprevedibile Guardiano. In Irlanda, ancora oggi, le fonti sono attorniate e protette da alberi di biancospino e molte sono adorne di offerte, lumini e statuette votive donate al magico arbusto, in cambio della sua sottile e potente benedizione e della benevolenza degli spiriti naturali che in esso dimorano.
Se l’argomento OGHAM ti interessa, dal 2021 io e Efrem Briatore, guida ambientale escursionista ed esperto in meditazione e riconnessioni, abbiamo creato un videocorso sull’Ogham, per conoscere gli alberi legati all’alfabeto arboreo, sia dal loro punto di vista simbolico e dell’utilizzo che i celti ne facevano, attraverso i miti e le leggende, sia attraverso la conoscenza dell’energia dell’albero a cui è legato.
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