ARIANRHOD | Le Dee celtiche

LA DEA

Il nome di Arianrhod significa ruota d’argento. Ella è figlia della Dea Don e sorella di Gwydion, il protagonista del Cad Goddeu, la battaglia degli alberi. Arianrhod è la Dea della Luna e dei morti, che accoglie nella sua dimora, la ruota d’argento.

La storia della Dea è raccontata nella mitologia gallese dei Mabinogion. Secondo il quarto ramo, lo zio di Arianrhod, Math fab Mathonwy, sarebbe morto se non avesse tenuto i piedi sul grembo di una vergine quando non era in guerra. Gilfaethwy, fratello di Arianrhod, si innamora della vergine che tiene i piedi dello zio, la graziosa Goewin, e quindi, per averla, lui e suo fratello Gwydion organizzano una guerra con il re Pryderi del Regno di Dyfed (il figlio della Dea Rhiannon), in modo che lo zio sia costretto a lasciare la sua corte. In assenza di Math, Gilfaethwy violenta Goewin. Quando Math ritorna, punisce severamente i suoi nipoti e sposa Goewin per evitarle la vergogna. Tuttavia, deve trovare una nuova vergine per tenergli i piedi. Gwydion suggerisce quindi sua sorella, Arianrhod.

Per mettere alla prova la sua verginità, Math le dice di scavalcare la sua verga da mago. In questo modo, tuttavia, ella dà immediatamente alla luce un bambino, Dylan ail Don, ma oltre a lui nasce anche un’entità simile a un blob.

Dylan è uno spirito del mare, che fugge nell’oceano. Gwydion però afferra il blob prima che qualcun altro lo veda e lo mette in una cassa. In poco tempo esso diventa un ragazzo che cresce al doppio del ritmo normale. Quando ha quattro anni e ne dimostra il doppio, Gwydion lo porta a trovare sua madre nella dimora dove vive, Caer Arianrhod.

Tuttavia, Arianrhod è ancora arrabbiata per la sua umiliazione alla corte di Math e quindi impone al figlio un geis, quello che ne mondo celtico è una specie di tabù.

Il ragazzo non avrà mai un nome a meno che sia lei a darglielo. Gwydion quindi si traveste insieme al nipote da calzolaio e torna a Caer Arianrhod dicendo alla Dea che sono lì per creare per lei un paio di scarpe personalizzate. Arianrhod accetta e intanto vede il ragazzino uccidere uno scricciolo con una sola pietra (la morte dello scricciolo è simbolo di morte del vecchio e inizio del nuovo, la morte del buio e la vittoria della luce). La Dea osservando il ragazzino biondo (“lleu”) afferma che ha una mano abile (“llaw gyffes”). Gwydion rivela il travestimento e dice quindi che la Dea ha appena dato un nome a suo figlio, Lleu Llaw Gyffes.

Arianrhod, furiosa, impone su di lui un secondo geis. Il ragazzo non prenderà mai le armi a meno che lei non gliele dia. Alcuni anni dopo Gwydion e Lleu tornano a Caer Arianrhod, questa volta travestiti da bardi. Gwydion è un abile narratore e intrattiene la sua corte. Quella notte, mentre tutti dormono, evoca una flotta di navi da guerra. Arianrhod dà ai suoi ospiti armi e armature per aiutarla a combattere, dissipando così la sua seconda maledizione. Quando Gwydion rivela l’inganno, Arianrhod pone un ultimo geis su Lleu: non avrebbe mai avuto una moglie di nessuna razza che esista sulla terra. Gwydion e Math alla fine spezzano questa maledizione creando per lui una donna fatta di fiori, Blodeuwedd.

Con le sue maledizioni, Arianrhod nega a Lleu i tre aspetti della mascolinità: un nome, armi e una moglie.

Lleu Llaw Gyffes è la forma gallese del dio Lugh, il dio irlandese della luce e dei mille talenti. Ancora una volta la Dea, questa volta nel suo aspetto lunare e di morte, è la madre del Dio solare, che al solstizio nasce per ricominciare il suo viaggio.

LA FESTA DELLA DEA

La festa di Arianrhod io la individuo in Alban Arthuan, la festa del solstizio d’estate.

Vuoi scoprire di più sulle Dee celtiche?

Ho scritto un libro per riportare le donne a conoscere la propria potenza.

Si chiama Le Dee in cerchio e attraverso i miti delle Dee celtiche impariamo a compiere un viaggio all’interno della ruota dell’anno e di noi stesse.

Leggi il primo capitolo de LE DEE IN CERCHIO

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *