Imbolc è il momento in cui, per i celti, inizia la primavera. Al solstizio d’Inverno la luce rinasce, ma è ad Imbolc che iniziamo a vedere le giornate allungarsi e, sebbene il freddo sia ancora pungente, qualcosa inizia a cambiare. Le popolazioni antiche erano profondamente legate alla terra ed essendo i celti abili allevatori, il loro ciclo era legato agli animali. Durante Imbolc gli animali davano alla luce i piccoli e, soprattutto il latte delle pecore era fonte di vita per i bambini e per gli anziani.
Imbolc è quindi un nuovo inizio, una nuova luce che cresce, è una festa legata alla purificazione prima dell’inizio della nuova stagione luminosa ed era, molto probabilmente, legata a riti di purificazione e di iniziazione.
Alla vigilia della festa, le donne si riunivano per festeggiare la Dea Brigit, Dea del triplice fuoco, quella che è considerata la Dea Bianca, la Dea di tutta l’Irlanda. Ella però era onorata con altri nomi in tutto il mondo celtico ed in Italia, nella Gallia Cisalpina, era conosciuta come Belisama.
Questa è una delle quattro feste del fuoco celtiche, infatti si accendevano grandi fuochi in tutto il villaggio. Era il momento in cui venivano benedetti i semi per la nuova stagione e, rappresentando la purificazione e il rinnovamento della luce, ci ricorda l’importanza del nostro rinnovamento personale. Questo è infatti il momento in cui iniziare a coltivare le novità, la creatività, le nuove idee nascoste, che ancora non si vedono e che vedranno la luce tra qualche mese.
Questo tempo ci invita a renderci puliti dentro per poter finalmente interrare i nuovi semi con cuore puro.
Diveniamo sacerdotesse della Dea Brigit e celebriamo il Femminino sacro dentro di noi e la grande magia del poter dare la vita ai nuovi semi che verranno.